Por Sara Manera
È all’ordine del giorno: la crisi finanziaria internazionale è arrivata ad imporre cambiamenti. La mappa mondiale sta soffrendo alterazioni strutturali con il passare degli anni ed i fatti emblematici di questi cambiamenti sono gli attacchi dell’11 settembre e la crisi finanziaria del 2009. Oggi, Paesi che finora erano in una posizione non di primo piano nella politica internazionale appaiono come lider di grande importanza economica e politica.
Dove prima gli USA, l’Unione Europea, il Giappone e pochi altri erano il motore economico e detenevano il maggior potere decisionale nella politica mondiale, attualmente sono Brasile, Russia, India e Cina (BRICs) a fare la parte del leone. Sono questi Paesi che si stanno distaccando economicamente e stanno conquistando una maggior rappresentatività e participazione nello scenario político internazionale.
La sfida della crescita sostenibile – Gli occhi di tutti sono voltati verso sud, dove la crescita economica è allettante, il mercato consumatore è enorme e ha un potere di acquisto in continua crescita. La sfida dei BRICs è permettere che la crescita economica si traduca in migliori condizioni di vita per la popolazione ed una più equa distribuzione della ricchezza.
Per il Brasile, la sfida è mantenere la crescita sostenibile, rinforzare l’economia e fare il salto di qualità che permetta di sviluppare e sfruttare appieno il suo potenziale umano, i suoi talenti, le sue risorse naturali e garantire una partecipazione attiva della popolazione. Per approfittare al massimo di questi cambiamenti è necessario un investimento massiccio in educazione ed infrastrutture. Le riforme, soprattutto quelle politiche, sono necessarie affinchè il Brasile si adegui e accompagni il ritmo dei cambiamenti; questo perchè la crisi è anche concettuale, i vecchi modelli di produzione e consumo fanno ormai parte del passato.
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